Sulla questione della pavimentazione.

Prima ipotesi: “Il mantenimento”; indipendentemente dalla critica rimossa alla pavimentazione, posata solo quarantuno (41) anni fa, il suo stato di conservazione, la valutazione di soluzioni alternative, al riscaldamento a pavimento (la crisi contestuale) ci impongono un razionale mantenimento dell’attuale pavimentazione.

Seconda ipotesi: “L’esigenza di una fascia connettiva”; mantenimento generale della pavimentazione esistente, ricucitura tra tutti gli altari laterali, mediante una fascia perimetrale, una cornice in pietra di Botticino, con possibili variazioni, oltre alla bordatura perimetrale, la sostituzione della fascia centrale, o del disegno della crociera centrale e dei gradini che risalgono il presbiterio, sempre in pietra di Botticino.

Terza ipotesi: ”Configurazione di una soluzione congeniale”; come soluzione ideale o sogno futuribile. Diventava necessario dopo la critica mossa alla pavimentazione configurare un’ipotesi ideale e connaturata alla chiesa, in armonia con le opere preesistenti. Materiali contestualizzati alla geografia dei luoghi, tratti dalle cave di Sarnico e di Botticino, riproposti nella matrice classica del disegno di una scacchiera, in dialogo con le pietre presenti in tutti gli altari laterali e nell’altare Maggiore.

Il presbiterio viene ricucito alla navata principale con un razionale disegno dei gradini sempre in pietra di Botticino.

Questa idea progettuale viene tracciata come “sogno”, da tramandare a future generazioni, come sostanza di cose sperate, poiché è questo il ruolo segreto dell’architettura: delineare ipotesi future.