Capriolo, 25 e 26 luglio: intensa e bella la partecipazione ai momenti del saluto a don Nicola... grazie a quelli che hanno partecipato e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere il tutto un vivace e profondo momento di vita comunitaria.


 

 

RIEPILOGO DEI GIORNI PRECEDENTI AL SALUTO

La Comunità saluta don Nicola Sabato 25 luglio alle ore 21 con una VEGLIA DI PREGHIERA e Domenica 26 luglio alle ore ore 10 con la santa MESSA in chiesa e, a seguire, aperitivo in oratorio.

 

Come ringraziare don Nicola

Sarà a disposizione in chiesa, un LIBRO su cui annotare pensieri o incollare disegni e fotografie che singoli o gruppi vogliono lasciare a don Nicola.

Non ci sarà una colletta organizzata; i SOLDI, raccolti brevi manu o depositati in chiesa nell’apposita cassetta, saranno destinati, su richiesta dell’interessato, al nuovo parco giochi dell’oratorio. Non sono perciò previsti regali particolari, salvo un semplice segno che rappresenti tutta la comunità capriolese.


Comunicato di sabato 6 e domenica 7 giugno 2015

Ho un annuncio che mi rincresce dare a tutta la nostra Comunità.

Nei giorni scorsi il Vicario Generale mi ha confermato che Don Nicola viene trasferito in altra parrocchia.

Molti pensieri si affastellano nella mente e nel cuore, nei suoi e nei nostri. Lo spazio principale sia per un “Caro don Nicola, un grande e affettuoso “GRAZIE!”. Poi riordineremo i pensieri e i sentimenti.

In obbedienza al Vescovo, per servire Gesù e la sua Chiesa, nove anni or sono, fresco di Ordinazione, don Nicola è arrivato a Capriolo. Ora, ancora in obbedienza al Vescovo, per servire Gesù e la sua Chiesa, “cresciuto in sapienza, età e grazia”, riceve l’incarico di vicario parrocchiale nell’erigenda Unità Pastorale di Villa, Carcina, Cailina e Cogozzo nella bassa Val Trompia. Lo attende un compito un po’ diverso da quello svolto tra noi, forse più complesso, sicuramente molto da inventare. Sono sicuro che anche lì si troverà bene e farà bene.

Per intanto continuerà il servizio negli impegni dell’estate con i nostri ragazzi e giovani.

Più avanti troveremo il tempo e i modi del saluto comunitario. Nel frattempo cresca la nostra preghiera per lui.


Antefatto. 28 giugno 2013 ore 8,15: “Don Agostino, hai un minuto? … Mi ha chiamato il Vicario generale…”.

Non c’è stato bisogno di tante parole per afferrare.

Forse, a fine giugno, mi illudevo del pericolo scampato. Sono rimasto a lungo in sospeso; ho chiesto ai superiori che valutassero uno spiraglio diverso. In quella e altre occasioni, per vie imponderabili al basso clero, sei rimasto tra noi; nondimeno ora viene il tempo del passaggio.

 

Caro don Nicola,

diventando prete, hai messo al centro Cristo e la Chiesa. Ritengo che non ci sia genuino commiato senza andare alla radice che ha originato l’impresa.

Obbedendo al Vescovo, hai messo a disposizione della nostra Comunità di Capriolo i tuoi primi nove anni di ministero. In mezzo a tante occupazioni e agitazioni che l’oratorio comporta, hai sempre segnalato che nostra forza e nostro punto di arrivo è Gesù. Grazie per questo modo di guardare, tanto antico e così nuovo, sempre necessario.

Hai combattuto tra noi, con noi e per noi la buona battaglia, anzitutto quella della fede e poi quella della responsabilità.

Se la prima non è scontata per nessuno, neppure per un prete, la seconda è pure impegnativa, costosa, ma bella nel dedicarsi giudiziosamente e con l’intento chiaro di aiutare ad assumersi responsabilità per la vita comune. Sono sicuro che non mancheranno i frutti. L’elenco dei vanti non ci si addice. Del resto, cosa consente di percepire la profondità di qualcosa all’apparenza scontato o banale?

Ritengo però necessario evocare, con un particolare grazie, il grande lavoro che ha comportato l’elaborazione del Progetto Educativo dell’Oratorio e per i passi applicativi da tempo intrapresi.

Ci sono nella vita del prete, anche di un giovane prete, dolori invisibili, non fisici, ma che segnano l’anima. Non penso alla crisi del settimo anno! Il desiderio di parlare e agire con umiltà e amore, senza protagonismi, porta a una lotta interiore e molto spesso a una fatica nelle relazioni e nell’opera educativa, a cominciare da chi è più vicino. Continua a gareggiare.

Insieme ai confratelli preti (penso anche a don Antonio, a don Mauro e a don Benvenuto) abbiamo praticato amicizia e corresponsabilità: in particolare a don Tomaso e a me, in atteggiamento di rispetto e franchezza, non è mancato l’appoggio necessario.

Si tratta ancora una volta di andare per servire. Per servire Gesù e la sua Chiesa. Per servire la vita di tanti, di tutti quelli che il Signore ti farà incontrare e amare. Soprattutto nella pastorale dei ragazzi e dei giovani: uno dei compiti più affascinanti e delicati della pastorale parrocchiale.

“Senza paura” insisteva Papa Francesco a Rio de Janeiro.

Te lo ripeto anch’io che qualche cambio pure l’ho fatto: se sto con Cristo, la vita fiorisce, persino il deserto. E quei legami che vengono strappati, diventano più ampie appartenenze.

E poiché siamo “come vasi d’argilla”, accetta l’impegno di preghiera che volentieri assumiamo per te affinché il “tesoro” possa essere sempre accessibile a chi ti incontra.

Certo di interpretare i sentimenti dei Capriolesi, ti abbraccio con affetto e stima

don Agostino